FAT SYMBOL SPECIAL SPOOKY SEASON
Words by Simone Botte
Siamo in piena Spooky Season e ho cercato per giorni qualcosa di creepy, orrendo e spaventoso da raccontare. Alla fine invece di una storia di paura ho deciso di raccontarvi una terrificante realtà a base di parti del corpo e di persone smembrate come in un film dell’orrore di zombie affamati.
Lasciando sangue e budella da parte è così che alcun* si sentono sulle app di incontri. Noi come Frankenstein, parti del corpo cucite tra loro per soddisfare i feticci della crash del momento o di un semplice dato alle 2 di notte. Non inizia tutto da un castello alla Bram Stoker con fulmini e lupi ululanti ma dal tuo letto, dopo la mezzanotte, quando i pensieri sono condizionati da Tinder, Grindr o Hinge che abbiamo sotto mano e dopo un certo orario prende una certa direzione…
Il “Mi piaci tu!” È morto ed è la vera vittima di questa storia di paura…
Hai un bel cxxxxo
Hai un bel cxlo
Hai un viso stupendo
Vado matto per la tua pancia
Minchia che piedi, li amo
Hai una bella barba
Chi non si è mai sentito dire cose di questo tipo?
Lì per lì fanno piacere perché siamo così poco abituati alla gentilezza che ci facciamo incantare da questi apparenti complimenti. Ma sono l’unico che a ripensarci con il passare del tempo, sente che tutto gira attorno al feticcio qualcuno?
Mi spiego meglio…
Con uno esco perché gli piace la mia faccia, con quello dopo per le mie tettine non palestrate e con l’ultimo perché ho un 47,5 di piedi e lui ci si squaglia davanti.
Ok, ma il resto del corpo?
Tutto si riduce all’unico oggetto del desiderio dimenticandosi di tutta la persona?
Ovvio che non è sempre così, ma spesso bisogna essere vivisezionati per il piacere di un altro individuo e per approvazione generale. Perché attenzione non stiamo parlando di sesso all’interno di una relazione dove il consorte si è comprato il pacchetto completo di te e lo ama tutto. In questi discorsi include tutto quello che succede occasionalmente e che nella maggior parte dei casi si concentrano non sulle persone ma su parti del corpo feticcio. E questa volta ci metto dentro anche gli amici della palestra che credo anche loro ogni tanto si sentano oggettificati per la forma e consistenza del loro corpo.
Grindr sappiamo tutti cosa vuol dire, e questo termine da il nome ad una delle più famose app di incontri per la maggior parte sessuali. E pensando a questa faccenda guardandomi allo specchio nudo, compare un tratteggio che delimita le parti del mio corpo e ci scrive il nome sopra di chi ne è attratto.
Come in quei poster delle macellerie di una volta che ti insegnavano i nomi delle parti del corpo della mucca per poi non sbagliare le richieste al banco. Tutto si riduce a questo.E ogni volta qui cucio insieme alle mie esperienze anche quelle dei miei amici che mi raccontano, si lamentano ma poi sono sempre lì su quell’applicazione, perché per quanto insopportabile, ogni tanto ce ne sbattiamo di tutto e lo accettiamo.
Non penso nemmeno ci si possa lamentare perché noi diamo il permesso di tutto questo, me compreso.
Dovremmo volerci più bene?
Molto zen come consiglio e probabilmente è la soluzione a questo problema e forse mille altri. Ma viviamo immersi nell’odio, per tutti, verso tutto quello che non è uguale a noi e anche quando è troppo simile non va bene perchè ci fa sentire meno unici. Ogni giorno siamo abituati all’odio e ad essere aggrediti e offesi perché è quello che passa in convento. Abituarsi a una situazione così con il tempo ti logora e ti fa odiare anche un po’ te stesso. Dopo che in 30 ti hanno bloccato su un social perché cercano magri, ma tu ti cominci a proporre come grasso, chubby, orso per evitare inconvenienti e inserirti in un tag specifico che raggruppa chi è fisicamente come te e chi ti vede come feticcio e quindi ti cerca esattamente così.
Dopo che in 20 non rispondono più dopo la foto senza mutande cominci a premettere nella bio che non sei XL e quindi disponibile solo a chi non cerca le misure extra.
“Facce di culo” i profili che invece del viso hanno due chiappe…
Nemmeno sto ad analizzare quale parte del corpo stanno vendendo e sanno che va per la maggiore per quanto riguarda il loro corpo.
Quando ero molto grasso e mi dicevano tutti che avevo un viso stupendo io pensavo subito che il resto gli facesse schifo invece di considerarlo un complimento che sicuramente in alcuni casi era.
I meme sono crudeli ma dipende da noi prenderli in considerazione oppure no, ma ho notato con alcuni amici che si sentono tirati in causa e spesso offesi. Io riconosco come quello dei meme un vero e proprio linguaggio dei tempi moderni che ha mille sfaccettature e diversi tipi di ironia.
Come tutte le cose ironiche ovviamente si rastrellano vittime e si può ferire. Ma quando penso ad un meme io penso a qualcosa generato da un pc, che non ha un’anima e se ne frega di pugnalare alcune persone nei loro punti deboli. Al contrario questi sono generati sempre da una mente umana molto più fastidiosa e intricata di un’intelligenza artificiale a cui nessuno ha imposto o insegnato a crocifiggere e discriminare. Impaurito devo dire “non ancora”. Alla fine della storia siamo noi a servire delle fette di noi, le parti del corpo che ci vendono al meglio sul mercato della carne umana in cambio di apprezzamenti e autostima momentanea.
Lo facciamo perché siamo soli, annoiati o semplicemente vogliosi.
La morale di questa favola è che abbiamo attirato dei lupi con la carne e ora pretendiamo che mangino e apprezzino anche le verdure e il pane perché solo mettendo tutto assieme il piatto è completo. Purtroppo ci siamo messi in questa gabbia da soli e ora siamo costretti a fare i conti della serva davanti ad un mondo che in gran percentuale ha preso la direzione sbagliata e superficiale.
FAT SYMBOL SPOOKY SEASON SPECIAL: WE ARE ALL FRANKENSTEIN
Words by Simone Botte
We are in the middle of Spooky Season and I have been looking for days for something creepy, horrible and scary to tell. In the end, instead of a scary story, I decided to tell you a terrifying reality based on body parts and dismembered people like in a horror movie about hungry zombies. Leaving blood and guts aside, this is how some people feel on dating apps.
We are like Frankenstein, body parts sewn together to satisfy the fetishes of the crash of the moment or a simple fact at 2 AM. It doesn’t all start from a Bram Stoker castle with lightning and howling wolves but from your bed, after midnight, when thoughts are conditioned by Tinder, Grindr or Hinge that we have at hand and after a certain time it takes a certain direction…
The “I like you!”
He’s dead and he’s the real victim of this scary story
You have a nice ass
You have a nice ass
You have a gorgeous face
I’m crazy about your belly
Damn, what feet, I love them
You have a nice beard
Who has never heard things like this?
At first they’re nice because we’re so unaccustomed to kindness that we let ourselves be enchanted by these apparent compliments. But am I the only one who, thinking back over time, feels that everything revolves around the fetish someone? Let me explain better… I go out with one because he likes my face, with the next for my non-workout tits and with the last one because I have 47.5 feet and he melts in front of them.
Okay, but what about the rest of the body?
Is it all reduced to the sole object of desire, forgetting about the whole person? Of course it’s not always like this, but often you have to be vivisected for the pleasure of another individual and for general approval. Because be careful, we’re not talking about sex in a relationship where the spouse has bought the whole package of you and loves it all. In these discussions it includes everything that happens occasionally and that in most cases focuses not on people but on fetishized body parts. And this time I’m also including friends at the gym who I believe also sometimes feel objectified for the shape and consistency of their bodies. We all know what Grindr means, and this term gives its name to one of the most famous dating apps, mostly sexual. And thinking about this matter, looking at myself naked in the mirror, a dotted line appears that delimits the parts of my body and writes the name of the person who is attracted to them.
Like in those posters in butcher shops of the past that taught you the names of the body parts of the cow so you wouldn’t make the wrong requests at the counter. It all comes down to this. And every time here I sew together my experiences with those of my friends who tell me, complain but then they are always there on that application, because as unbearable as it is, every now and then we don’t give a damn about anything and we accept it.
I don’t even think we can complain because we give permission for all this, including myself. Should we love each other more? A lot of Zen advice and it is probably the solution to this problem and maybe a thousand others. But we live immersed in hatred, for everyone, towards everything that is not the same as us and even when it is too similar it is not good because it makes us feel less unique. Every day we are used to hatred and to being attacked and offended because that is what happens in the convent. Getting used to a situation like this over time wears you down and makes you hate yourself a little too.
After 30 people have blocked you on a social network because they are looking for skinny people, but you start to propose yourself as fat, chubby, bear to avoid inconveniences and insert yourself into a specific tag that groups those who are physically like you and those who see you as a fetish and therefore look for you exactly like that. After 20 people no longer respond to the photo without underwear, you start to state in the bio that you are not XL and therefore only available to those who are not looking for extra sizes. “Ass faces” are the profiles that instead of a face have two butts… I don’t even analyze which body part they are selling and they know that it is the most popular for their body. When I was very fat and everyone told me that I had a gorgeous face, I immediately thought that the rest disgusted them instead of considering it a compliment, which in some cases it certainly was.
Memes are cruel but it is up to us to take them into consideration or not, but I have noticed with some friends that they feel implicated and often offended. I recognize that memes are a real language of modern times that has a thousand facets and different types of irony.
Like all ironic things, of course, victims are gathered and you can get hurt. But when I think of a meme I think of something generated by a PC, which has no soul and doesn’t care about stabbing some people in their weak points. On the contrary, these are always generated by a human mind that is much more annoying and intricate than an artificial intelligence that no one has imposed or taught to crucify and discriminate. Scared, I have to say “not yet”. At the end of the story, we are the ones who serve slices of ourselves, the body parts that sell us at the best on the human flesh market in exchange for appreciation and momentary self-esteem.
We do it because we are lonely, bored or simply lustful.
The moral of this story is that we have attracted wolves with meat and now we expect them to
eat and appreciate vegetables and bread too because only by putting everything together is the dish complete. Unfortunately, we have put ourselves in this cage alone and now we are forced to do the math of the servant in front of a world that for the most part has taken the wrong and superficial direction.
33 MAGAZINE 